Inquadramento normativo.
Le aree d’intervento, presenti nel territorio denominato Carso Goriziano e più precisamente in zona Castelnuovo, in valle Mazzuchin e presso i cippi Brigata Sassari-Corridoni, in comune di Sagrato, ricadono secondo il PRGC nelle zone omogenee “Ambito del Carso” che corrispondono alle z.t.o: E2 – Zona boschiva; E3 – Zona silvo-zootecnica; ed in parte z.t.o. S – Zona destinata a servizi ed attrezzature collettive (SSP = Servizio Scolastico Assistenziale Privato).
Per quanto ha riguardato le modalità di intervento si è fatto riferimento alla legge regionale 30 settembre 1996, n. 42 istitutiva dei Parchi regionali e Riserve naturali nella Regione Friuli Venezia Giulia.
Descrizione dei percorsi
I percorsi, oggetto d’intervento, posti sul territorio denominato Carso goriziano, situati tra l’abitato di Sagrado, le frazioni di San Martino del Carso e di Poggio Terzarmata, presentano la morfologia tipica dell’ambiente carsico, con tratti pianeggianti ed alcune depressioni.
La parte vegetazionale dell’area è caratterizzata da elementi arborei ed arbustivi, tipici dell’ecosistema carsico, presenti per lo più in aree abbastanza omogenee. La tipologia forestale più estesa è la boscaglia carsica, caratterizzata da: carpino nero (Ostrya carpinifolia), orniello ( Fraxinus ornus) e roverella (Quercus pubescens), scotano o sommaco (Cotynus coggygria), ginepro (Juniperus communis).
Le aree su cui insistono i tre percorsi si snodano in tre ambiti differenti che si trovano:
1) in zona Castelnuovo
2) presso i cippi Brigata Sassari – Corridoni
3) in valle Mazzuchin
1) Il percorso di Castelnuovo si snoda a ridosso della scuola Waldorf e poi scende fino alle case poste nei pressi della fornace e della ferrovia. Una parte era già esistente quale sentiero forestale per il quale è stata fatta una manutenzione; l’altra parte è stata ricostruita e in alcuni punti costruita ex novo con punti di sosta attrezzata.
2) Il percorso, che porta ai cippi Brigata Sassari – Corridoni, denominato per un tratto anche dal CAI come sentiero n.77, è stato oggetto in passato di riqualificazione tramite progetti INTERREG, per cui la sentieristica per la maggior parte del percorso non era in condizioni troppo deteriorate. Aveva bisogno di attrezzature di sosta e di una sistemazione e mitigazione paesaggistica, delle aree a parcheggio autoveicoli ai due ingressi del sentiero: a sud sulla strada che porta a Doberdò del Lago e a nord, presso la trincea delle Frasche, sulla strada provinciale n. 9 che porta a San Martino del Carso. Nell’area sono presenti manufatti di antica memoria, come trincee o cippi, testimonianze della Grande Guerra, in buono stato di conservazione.
3) Il terzo percorso si snoda lungo la Valle Mazzuchin e poi scende fino alle case poste a ridosso dell’abitato di San Martino del Carso. La sentieristica risultava per un lungo tratto anche attrezzata con elementi ginnici di arredo posti su apposite piazzole. Di queste è stata fatta una manutenzione mentre per alcuni tratti la sentieristica è stata realizzata ex novo poichè del percorso vi era solo una traccia.Sono stati posiszionati lungo il percorso arredi per sosta attrezzata. L’accesso al sentiero è consentito da via del Carso che porta alla frazione di Poggio Terzarmata e da via Zona Sacra della frazione di San Martino del Carso. All’imboccatura del sentiero lungo la strada per Poggio Terzarmata si trova una zona adibita a sosta auto, con fondo in frantumato di cava, posizionata così fuori dalla carreggiata stradale laddove costituiva un pericolo per il transito.
Descrizione dell’intervento.
L’intervento realizzato nelle suddette zone ha avuto, come obiettivo, attraverso la valorizzazione, conservazione e fruizione turistica delle aree forestali, la riqualificazione e la manutenzione straordinaria di sentieri, la realizzazione di alcune aree di sosta attrezzate e delle attrezzature connesse (panchine in legno, pannelli illustrativi, tabelle segnaletiche) e la ridefinizione di alcune piazzole di sosta lungo la strada asfaltata; nonché la costruzione o il recupero di pozze, mangiatoie o altri interventi finalizzati alla protezione della fauna protetta, come la realizzazione di abbeveratoi, secondo la misura 227 del Programma di Sviluppo Rurale.
Gli interventi sono stati i seguenti:
- riqualificazione ambientale e funzionale dei percorsi sentieristici,
- aree di sosta attrezzate,
- piazzole di sosta agli ingressi dei percorsi,
- abbeveratoi
- a) I “percorsi sentieristici” sono consistiti nel ripristino di percorsi facilmente e comodamente fruibili che connettono aree diverse all’interno dell’ “Ambito del Carso”. Tali percorsi hanno sfruttato il rilevato già esistente, quale sedime su cui la risistemazione ha avuto i requisiti della sostenibilità sia ambientale, sia in relazione ai materiali utilizzati. Sono stati utilizzati materiali provenienti da attività di riuso o di riciclaggio o rimovibili, sia per motivi di manutenzione che per garantire la “reversibilità” dell’intervento.
I percorsi, oltre alla valorizzazione ambientale e paesaggistica e al loro utilizzo prettamente funzionale, sono stati realizzati per favorire il rapporto tra l’uomo e l’ambiente naturale in funzione educativa e ricreativa e per offrirsi come un valido contributo all’uso del tempo libero in aree verdi boschive minimamente attrezzate.
Le aree lungo il percorso oggetto d’intervento, pur con i limiti dovuti alle necessarie opere di manutenzione e recupero del verde autoctono, si trovano nel miglior stato di conservazione naturale e contengono siti naturali e storico-ambientali di grande interesse.
Per poter valorizzare tali siti sono state realizzate, lungo il percorso, delle piccole zone di sosta, fornite di attrezzature minimali (panchine) e provviste di cartelli esplicativi con indicazioni botaniche, faunistiche, idrogeologiche,ecc. Sono stati eseguiti interventi sulle piazzole di sosta agli ingressi dei percorsi, migliorandone la funzionalità e la qualità ambientale in relazione al loro inserimento paesaggistico.Il sottofondo e la pavimentazione di queste aree sono stati realizzati con materiali aventi funzione drenante.
E’ stato rispettato e valorizzato l’aspetto botanico di un’area così caratteristica, creando piccole ‘aree botaniche’ con opportune cartellinature degli esemplari botanici presenti. In generale sarà previsto un utilizzo di materiali a basso impatto ambientale e provenienti da attività di riuso o di riciclaggio secondo i criteri della sostenibilità. Nella progettazione esecutiva, anche in base agli studi idrogeologici, si è tenuto conto degli aspetti legati al drenaggio ed altri interventi finalizzati a questo scopo principalmente lungo i sentieri e sulle piazzole. Negli interventi sono state previste, per il verde, opere di pulizia, manutenzione ordinaria e straordinaria nel bosco, e, per le zone di sosta, opere di mitigazione.
In tutti questi interventi si è posta grande attenzione alla presenza faunistica rispettando e conservando l’habitat esistente e inserendo in maniera meno impattante possibile gli abbeveratoi per gli animali selvatici.
- b) Con gli interventi sopra citati è venuto a crearsi così un “connettivo turistico-ricreativo” di questo particolarissimo territorio. La soluzione prescelta è apparsa la più indicata sotto il profilo localizzativo e funzionale per il suo rapporto con il territorio e, in rapporto alla situazione complessiva della zona, con la possibile fruizione dall’ambiente naturale. L’intervento generale, per le sue caratteristiche, presenta un’alta flessibilità.
- c) La fattibilità e sostenibilità dell’intervento generale è dimostrata dalla sua stessa natura di creazione e di posa di elementi che possono essere nel tempo anche completamente rimossi senza che vi possa essere interferenza alcuna con il luogo nel suo complesso.
Dalle indagini geologiche, facenti parte del P.R.G.C., nulla osta per la realizzazione di questo tipo di opere che non comportano pesi tali da giustificare indagini e studi più complessi, almeno in questa fase del lavoro. Sotto il profilo idrologico saranno rispettate tutte le norme previste per questa area.
L’intervento, i cui sedimi risultano in parte di proprietà comunale ed in parte di proprietà privata, è risultato coerente con vincoli di natura storica, artistica, archeologica e paesaggistica e rispettoso della peculiarità di un ambito sensibile quale quello delimitato dal PRGC.
I beneficiari di questo intervento sono i proprietari di boschi e foreste pubblici e privati, singoli o associati, ivi compresi i soggetti giuridici riconosciuti dalla LR 3/1996 (Disciplina delle associazioni e dei consorzi di comunioni familiari montane), di cui il comune di Sagrado fa parte.
carta degli habitat dei siti di intervento
carta dei tipi forestali dei siti d’intervento
carta del valore e della sensisbilità ecologica dei siti d’intervento
carta della pressione antropica e fragilità ecologica dei siti d’intervento
sentiero Castelnuovo
sentiero cippo Corridoni- cippo Brigata Sassari
sentiero valle Mazzuchin
esempio dettaglio aree attrezzate – sentiero valle Mazzuchin