Centro Visite UNESCO area archeologica del Palù di Livenza-sistemazione aree esterne.
L’area oggetto di intervento, sita nel comune di Caneva (PN), è parte del più ampio perimetro individuato dall’UNESCO, quale Sito iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale riguardante i siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino, ed è situata in un contesto prevalentemente agricolo e collinare, caratterizzato, nelle vicinanze, da campi coltivati, terreni incolti e ampi tratti di bosco igrofilo.
Il sito di questo primo intervento, relativo al Centro Visite, riguarda solo una porzione del complessivo sito UNESCO. In particolare quella parte non interessata dagli scavi archeologici, in cui materiale edilizio di riporto è stato depositato diversi anni fa venendo a realizzare una quota superiore al resto del terreno solcato dai corsi d’acqua, canali collegati al Livenza e una scarpata verso Nord.
Così, nel decidere l‘inserimento di un Centro Visite si è pensato a un edificio incassato all’interno del rilevato artificiale, che è stato rimodellato, costruendo dei corpi isolati, collegati in modo interrato, coperti di erba (tetti verdi), che non rappresentano una barriera rispetto alla visibilità del catino acque e della scarpata.
Gli edifici sorgono dal suolo come degli elementi separati gli uni dagli altri con dei percorsi che transitano tra gli stessi, come se si trattasse di un villaggio. L’idea è di volumi edilizi che vengono ‘scoperti‘ alzando delle zolle d’erba. La copertura verde dei tetti rende quasi invisibile l’architettura e riserva ai reperti conservati all’interno degli spazi museali il senso di essere appena stati scoperti sotto il cotico erboso.
Aule e sale museali sono rivolte verso Nord valorizzando così le stesse prospettive che si possono percepire all’esterno provenendo dalla strada e dal punto di ingresso al Centro Visite.
Il senso della ‘scoperta‘ è dunque il filo conduttore del progetto delle opere a verde della riqualificazione paesaggistica dell’area di contorno al Centro Visite.
Nell’intervento paesaggistico si è voluto mantenere dei punti focali di vista secondo tre principali direttrici. In futuro saranno anche creati dei punti panoramici attrezzati da cui godere delle viste verso la montagna, in direzione di questi elementi caratteristici e di importanza storica: la chiesa della Santissima, la chiesetta di S.Michele, il punto del bar di Stale.
L’elemento edilizio risulterà pressochè ‘invisibile’ data la sua forma inserita sotto il manto erboso: sembrerà un insieme di zolle erbose del prato che si alzano per scoprire il contenuto sotterraneo: una metafora del sito archeologico e delle sue scoperte.
L’intervento ‘verde’ pur nella sua semplicità vuole evidenziare gli elementi identificativi di questo sito archeologico: viali pedonali che seguono le tre direttrici sopra descritte e un landmark riconoscibile anche da…Google Earth…una ‘Grande Pintadera’ realizzata con un lieve rilevato di terra di forma a spirale, rivestito d’erba come tutto il resto del prato.
L’impatto sull’ambiente sarà pertanto ridottissimo e le necessarie aree a parcheggio saranno mitigate con piantumazione di essenze autoctoneTutto ciò per non creare alterazioni rispetto all’ambiente circostante, ma valorizzando pochi elementi significativi: alcune essenze arboree esistenti poste tra il Centro Visite e la strada e il ‘boschetto’ più a Nord est provenendo da Polcenigo, potenziandone la presenza con ulteriori essenze arboree ed arbustive autoctone e la creazione della ‘Pintadera’ in leggero rilevato a spirale.
Questo elemento ha duplice funzione: sia come segno riconoscibile e ‘logo’ del Centro Visite, sia come recupero del terreno di scavo nella realizzazione degli edifici, realizzando così una buona economia nelle lavorazioni di cantiere.